L'albero della vita
L'albero della vita è una delle mie creazioni preferite, l'immagine dell'albero mi da una piacevole sensazione di serenita' e di vita da sempre; anche crearli giocando con gli intrecci dei rami per farli sembrare vecchi e nodosi, le radici attorcigliate alla base, il gioco di colori che cerco di ottenere con le pietre dure, tutto cio' mi trasmette sensazioni buone e confortanti.
Guardarli poi, una volta finiti, mi porta ad immaginare il luogo magico dove questi alberi potrebbero essere nati, qualche volta sembrano far parte di un mondo fatato.
Gli alberi nel nido della gazza ladra
Albero della vita avvolto ad un'agata piatta variegata
Cosa simboleggia l'albero della vita?
Dell’albero sappiamo fin da piccoli, così per come ce lo raccontano e per come noi lo disegniamo, che è saldamente legato alla terra per mezzo delle sue profonde radici che permettono alla pianta di essere stabile e di crescere forte, quasi invincibile. Il tronco, che è la parte più forte è il primo tratto esposto all’aria, è la parte dell’albero che connette ciò che è sotto terra con ciò che si sviluppa nella parte aerea. Dal tronco l’albero spinge verso il cielo i suoi rami che portano, foglie, fiori e frutti. Già così sommariamente descritto nella sua struttura, comprendiamo che l’albero è un vero richiamo al ciclo della vita. E’ l’elemento che più varia nel corso della sua esistenza, da quando nasce fino a quando muore, in alcuni casi dopo secoli, seppure, di fatto, cambia molto spesso nel corso delle diverse stagioni. A ogni stagione corrisponde un elemento naturale ed è per questo che dalla natura possiamo imparare a riflettere innanzitutto su noi stessi e poi sugli altri, rendendoci conto dello splendore della vita e delle sue diverse fasi, che per quanto assurde ci possano sembrare sono in effetti perfette, così come lo è la natura.
Ogni albero ha dentro di se una grande energia positiva che viene inevitabilmente trasmessa a chi è vicino, con tutti i suoi benefici e tutte le sue vibrazioni che riesce a restituirci.
L'albero della vita significa che non sei isolato e solo, ma piuttosto che si è profondamente connessi al mondo che ci circonda, dipendenti da queste connessioni per la propria crescita e prosperità. È un simbolo della famiglia e della connessione con i propri antenati. Un albero simboleggia le generazioni della propria famiglia; esso germoglia partendo da un seme, cresce e si ramifica, vede quanto lontano può andare, e quindi crea un nuovo frutto che dà vita alla prossima generazione, per ricominciare daccapo.
L'albero della vita simboleggia anche la famiglia attraverso la sua intricata rete di rami, mostrando la nostra continuità attraverso tutte le generazioni. Siamo collegati attraverso rami in continua espansione ai nostri genitori e nonni, ai nostri figli e ai figli dei nostri figli.
Perché si regala un albero della vita?
L’albero della vita, raffigurato in modi diversi che richiamano sempre alla struttura basilare seppure più o meno complessa e ricca di dettagli, viene considerato un simbolo positivo e considerato un’idea regalo gradita e originale. In generale, donare un oggetto che riporti il simbolo dell’albero della vita cela il desiderio di augurare del bene al destinatario.
Può rappresentare il dono ideale in caso di nascita, interpretato come portafortuna per la vita. È anche indicato come regalo per una coppia che sceglie di condividere un percorso di vita insieme, ma anche per chi sta iniziando un nuovo lavoro o ha deciso di voltare pagina dopo una scelta importante. Considerando la pluralità di significati, infatti, è possibile donare questo simbolo sia a chi è fortemente credente sia a coloro che non hanno credenze religiose radicate.
L'albero della vita esiste nella realtà?
L’albero della vita, appartenente alla specie “Prosopis cineraria“, non sarà l’albero più longevo del mondo, ma ha comunque una storia interessante.
Per circa 400 anni, infatti, ha condotto una vita apparentemente impossibile nel deserto del Bahrain. La sopravvivenza di questo albero è stata a lungo avvolta nel mistero, trovandosi in un’area desertica, priva di acqua e vegetazione. Un mistero che ha, di fatto, portato gli abitanti della regione a chiamare l’albero con il nome di Shajarat-al-Hayat (albero della vita).
Per molte persone questa maestosa acacia è riconducibile all’albero menzionato nelle sacre scritture. Nella Bibbia, infatti, si racconta di un albero della vita collocato da Dio nell’Eden. L’albero sarebbe stato piantato nella zona del Bahrein, per indicare il luogo in cui sorgeva il paradiso terrestre.
Storie locali raccontano che l’acacia sarebbe stata piantata nel 1583 e non abbia mai smesso di prosperare. Ancora oggi ha un aspetto molto sano, con le sue foglie verdi e i suoi dieci metri di altezza che spiccano nel deserto.
Ma venendo al punto, l’albero della vita ha davvero qualcosa di magico?
La risposta è no. Questa specie, infatti, è nota per la sua capacità di adattarsi nei deserti. Riesce a sopravvivere grazie alle sue radici che possono superare i 50 metri di lunghezza per raggiungere le fonti d’acqua nel sottosuolo.
Il terreno su cui cresce l’albero della vita è solo 9-12 metri sopra il livello del mare. A poca distanza dall’albero della vita ci sono diversi laghetti d’acqua e qualche albero più piccolo. Inoltre, anche l’aria umida della zona lo aiuta a rifornirsi d’acqua.
Quale artista ci fece conoscere l'albero della vita?
A Palazzo Stoclet, una residenza privata appena costruita a Bruxelles nel 1905 dall’architetto Joef Hoffmann, si inizia a respiare l’aria del cambiamento. La famiglia Stoclet era composta da attenti collezionisti d’arte, appassionati di arti indiane e buddiste. Di fatto, infatti, il Palazzo Stoclet si pone come uno dei più significativi episodi dell’arte del Novecento come insuperato esempio di integrazione delle arti. Proprio per questo motivo il palazzo viene considerato come un vero e proprio capolavoro, affidato alle mani di abili artisti incaricati di fondere l’arte con la vita. A figurare tra questi artisti ci sarà proprio Gustav Klimt. All’artista viene affidata la sala da pranzo, nella quale riuscirà a creare un’opera di rara bellezza, composta da tre pannelli: un maestoso mosaico di pietre dure, coralli e marmi, che sarà appunto l’Albero della Vita.
Le tre opere realizzate, lunghe circa sette metri, si fondono per crearne un’ unica e maestosa opera che vuole raccontarci una storia. A figurare al centro dell’opera è un albero d’oro dai mille rami, che si intersecano andando a formare figure geometriche simili a nuvole e onde. Al di là del preciso messaggio che l’artista vuole trasmettere attraverso la composizione dell’opera, questo albero ha da sempre un significato simbolico preciso, che si ripete in molte culture fin dalla nascita dell’arte: l’albero è conoscenza e vita. Nel secondo pannello, che figura a sinistra, a porsi sulla scena è una figura femminile con il capo girato verso destra. Questa particolare parte dell’opera, di sorprendente impatto e bellezza, è chiamata L’attesa, un atteggiamento che si può definire tipico nella femminilità espressa da Klimt. L’innaturale posizione della donna, con la sua acconciatura, i suoi abiti e quella tipica bellezza orientale, rimandano subito al mondo egizio e allo stile figurativo di quel singolare mondo. La ragazza raffigurata, dunque, è una danzatrice e il suo corpo non ha dimensione ma è solamente ricoperto di gioielli e di colori. Nel pannello di destra, appare il tema dell’abbraccio che si realizza nella coppia. In questa scena troviamo la struggente realizzazione di una coppia. I due giovani sono raffigurati mentre si stringono in un abbraccio passionale, carico di sentimento e trasporto. La stretta morsa del contatto è la riconciliazione dei due sessi. Il corpo dell’uomo sovrasta e copre completamente la figura femminile, lasciando intravedere solamente il suo volto. Le loro vesti e ciò che li circonda, sgargianti d’oro, si incastrano alla perfezione nei virtuosismi delle figure geometriche.
L’albero della vita vuole rappresentare una sorta di congiunzione tra attesa e la riconciliazione. La freddezza della solitudine della donna viene spezzata con il calore dei due amanti. Nel primo pannello la donna presenta motivi rigidi, triangolari, mentre le due figure sono contraddistinte dalla concentricità del cerchio. Sui rami dell’albero alto, vi è appollaiato un uccello nero che richiama l’attenzione per la mancanza di colore. Altro non rappresenta che la minaccia sempre presente della morte.
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